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Tutti abbiamo bisogno della natura

by - marzo 25, 2019

"Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest'ultimo non preservo me stesso." -  JOSÉ ORTEGA Y GASSET

Oggi, 22 Marzo 2019 si celebra la giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), per richiamare l’attenzione sull’importanza di valorizzare e proteggere le risorse idriche del pianeta.

Per questo abbiamo pensato di contribuire nel nostro piccolo a tale celebrazione dedicando questo post al tema della sostenibilità ambientale, concentrandoci in particolare sul consumo dell’acqua e sulla sostenibilità degli habitat acquatici.

I cartoni animati a cui facciamo riferimento in questo post sono due: “Il pianeta di Pipsqueak” e “WALL-E”

A rafforzare la nostra voglia di trattare una tematica sociale così importante, è stato l’evento “Il salone della CSR e dell’innovazione sociale - I territori della sostenibilità”, tenutosi in data 21 Marzo 2019 presso il dipartimento di Economia e Impresa dell’Unict, durante il quale alcune imprese siciliane hanno mostrato i loro progetti di sostenibilità ambientale e sociale.
Si tratta del più importante evento in Italia dedicato alla sostenibilità.
Tra le imprese presenti: Sibeg, Laboriusa, SOL.CO, TREE, Lidl Italia, ed altre. Ciascuna di esse ha evidenziato con grande entusiasmo quali azioni e quali progetti ha deciso di implementare per la salvaguardia dell’equilibrio ambientale ed in che modo essi hanno contribuito anche a migliorare le loro performance sul mercato.

Ricordate il cartone animato “Il pianeta di Pipsqueak”, in onda su Rai Tre alla fine degli anni ‘90? Il protagonista è un simpatico e “strano” personaggio di fantasia.

“Il pianeta di Pipsqueak” (titolo originale “Pipsqueak’s Planet”) è un cartone che sembra d’altri tempi, e un po’, in fondo, lo è. Si tratta di una serie di brevi episodi incentrati sulla vita quotidiana di Pipsqueak nel suo pianeta di fantasia; un pianeta che somiglia tanto alla Terra. Ciascun episodio si concentra su una problematica ambientale: come conservare gli spazi verdi, la gestione sostenibile dell’acqua, il cambiamento climatico o ancora l’inquinamento. Pipsqueak si chiede come risolvere quei problemi che rendono invivibile e triste il suo pianeta; dopo aver riflettuto, con tenera naturalezza sceglie soluzioni eco-compatibili, e il pianeta di Pipsqueak torna a sorridere. Pipsqueak è accompagnato da una rassicurante voce narrante che spiega chiaramente ai piccoli spettatori come quelle scelte si mostrino le più responsabili e rispettose per la natura.
Questo è un bell'esempio di cartone animato educativo, rivolto a bambini e adulti, che trasmette messaggi semplici ma mirati ed efficaci.

Un intervento incisivo per ridurre l’inquinamento degli habitat acquatici è stato portato avanti dal diciottenne olandese Boyan Slat, che ci ricorda un po' il nostro amico Pipsqueak.
Sin da piccolo, il ragazzo sognava essere d’aiuto la sostenibilità del pianeta, ripulendo gli oceani dall'enorme massa di plastica.

Per farlo ha avuto un’idea rivoluzionaria: un meccanismo composto da un tubo curvo e galleggiante lungo 600 metri, a cui è agganciato uno schermo di poliestere profondo 3 metri che verrà lasciato al largo da una nave e controllato poi via GPS; in questo modo il sistema creerà una zona calma dove si accumulerà la plastica che, ogni mese, verrà recuperata con delle barche per essere riciclata.

L’emergenza plastica sui mari ad oggi è una tematica centrale e coinvolge paesi come Mumbai, India, Filippine, Haiti, Bangladesh, Senegal coperte da tonnellate di plastiche portate dalla corrente. La Cina in particolare, produce il 30% di plastica nel mondo, e naturalmente le ripercussioni sull’ambiente e sul mare cinese sono devastanti.

Il meccanismo ideato da Boyan sarà provato, per la prima volta, nel «Great Garbage Patch» del Pacifico, a noi nota come l’isola di plastica, chiamata anche "Pacific Trash Vortex".


Si tratta del più grande accumulo di spazzatura galleggiante al mondo composto prevalentemente da plastica, metalli leggeri e residui organici in degradazione che si spostano seguendo la corrente oceanica del vortice subtropicale del Nord Pacifico.

Le sue dimensioni sono immense: le stime parlano di un minimo di 700.000 km² di estensione fino a più di 10 milioni di km², per un totale di circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti accumulati. Per dare un'idea più precisa, le sue dimensioni si estendono su un’area grande tre volte la Francia.

Con ciò vogliamo ricordarvi che l’acqua è un bene prezioso e non possiamo permetterci di sottovalutare la sua funzione vitale per tutti gli organismi viventi.
È un ciclo, quello dell’inquinamento idrico, che ci porterà alla distruzione dell’ecosistema e, soltanto ricordando che noi umani abbiamo bisogno della natura, e non viceversa, forse proveremo tutti insieme, nel nostro piccolo, a salvare la natura e a salvare noi stessi dall’autodistruzione che abbiamo messo in atto.


Vogliamo concludere questo post parlando di “WALL-E”, con la speranza che il messaggio che questo film d’animazione trasmette possa essere uno spunto di riflessione per te che stai leggendo, una riflessione che si concretizzi in piccole azioni concrete per la cura del nostro pianeta.




Il protagonista del film ambientato nel futuro è il robot WALL-E, unico abitante del pianeta Terra, che a causa dell'eccessivo inquinamento e del continuo accumularsi di rifiuti costringe l'intera umanità ad abbandonarla. Il compito di WALL-E (Waste Allocation Load Lifter Earth Class) è proprio quello di ripulire il pianeta, compito a cui adempie diligentemente per più di settecento anni.

Non è difficile riconoscere una similitudine con la situazione attuale del mondo, dove i temi dell'inquinamento, del riscaldamento globale e delle fonti di energia rinnovabili sono all'ordine del giorno (e in Italia lo era anche di più, al momento dell'uscita del film, nel 2008, quello dello smaltimento dei rifiuti)..
Il film offre numerosi spunti di riflessione sull’ecologia e ha l’intento di far soffermare il pubblico sui danni che provoca la pigrizia di una società che, coi suoi consumi compulsivi e sfrenati, riempie il pianeta d’ogni sorta di materiale senza preoccuparsi di come eliminarli e delega ad altri questo compito.
Una storia divertente, capace di emozionare i più piccoli grazie ad una trama affascinante e coinvolgente, ma allo stesso tempo in grado di far riflettere tutti, adulti compresi, sulla situazione attuale della società moderna, raccontata con ironia.

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